Su indicazione della diocesi, si potrà andare a messa rispettando le norme già concordate tra Governo e CEI.
Il nuovo DPCM ribadisce che “l’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro” (art. 1 comma 9 lettera p)”. Nessun cambiamento, dunque, anche se l’ufficio comunicazioni della Conferenza episcopale ricorda che, nelle regioni rosse “per partecipare a una celebrazione o recarsi in un luogo di culto, deve essere compilata l’autocertificazione”.
Per la catechesi, invece, la segreteria generale della CEI, alla luce delle indicazioni del DPCM, “consiglia una consapevole prudenza e raccomanda l’applicazione dei protocolli indicati dalle autorità e una particolare attenzione a non disperdere la cura verso la persona e le relazioni, con il coinvolgimento delle famiglie, anche attraverso l’uso del digitale”.
L’Ufficio catechistico nazionale con il documento “Ripartiamo insieme” aveva già nelle scorse settimane “suggerito alcune piste operative. In particolare, per le zone rosse, la Segreteria Generale invita a evitare momenti in presenza favorendo, con creatività, modalità d’incontro già sperimentate nei mesi precedenti e ponendo la dovuta attenzione alle varie fasce di età”.
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